Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/395

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PRIMO 381 però in esso perdette la vita; perciocchè, comunque sia vero che tra’ compagni di esso fu Antonio Pigafetta vicentino cavalier di Rodi, e che a lui dobbiamo la Relazione di quel memorabile viaggio, stampata poi dal Ramusio Navigazioni, t. 1, p. 352, ed. ven. 1606) e da altri recentemente inserita nella Raccolta generale de’ Viaggi (Hist Général, des Voyag. t 37, ed. Paris, in 12), ei però non fu che semplice passeggero, e l’idea e il successo di quel gran tentativo si dovette al Magaglianes e a’ compagni di lui; tra’ quali però troviamo che furono due Genovesi (ib. t p■ 53). Io dirò solamente di due che più di tutti si renderono illustri colle loro scoperte, cioè di Giovanni Verazzani e di Sebastiano Cabotto. II. Al Verazzani dee la Francia il dominio di parte della America settentrionale, che da lui fu prima che da ogni altro scoperta. Egli è vero che oltre alcuni altri indicii che già si aveano di quelle vaste contrade (ib. p. 56), Giovanni Cabotto avea costeggiati que’ lidi fino all’ altezza, secondo alcuni, di sessantasette gradi e mezzo, secondo altri di cinquantasei, come si è altrove provato (t.6,par. 1,p. 236). Ma niuno avea ardito d’innoltrarsi entro terra, e di ricercare la natura de’ luoghi e l’indole degli abitanti. Troppo scarse son le notizie che di questo celebre viaggiatore ci son rimaste; e anche negli Elogi degl illustri Toscani (t. 2, n. 30), ove pur si è procurato di rischiararne, quanto più fosse possibile, la memoria, poco si è aggiunto a ciò che già n era noto. Ivi sol si producono alcuni monumenti intorno