Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/409

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PRIMO 395 ed esalto ragguaglio che ce ne dà il eh. Foscarini (l. e. p. 279, ec.). Or tornando a Giambattista, i viaggi da lui fatti, e il molto ragionare che allora faceasi delle navigazioni all’ Indie orientali e occidentali, e le istanze di molti uomini dotti, e principalmente del Fracastoro, lo indussero ad intraprendere la gran Raccolta delle Navigazioni e de’ Viaggi. Egli era uomo versato assai nella storia, nella geografia, nello studio di varie lingue, nè in tutto privo del sapere astronomico, e perciò fornito di quelle doli clic a 1111a tal opera eran richieste. Maggior giovamento ancor gli recarono le molte corrispondenze ch’egli costantemente mantenne con tutti coloro da’ quali sperar potea aiuti e lumi per sì grande intrapresa j come con Andrea Navagero e con Baldassarre Castiglione, mentre erano in Ispagna, con Gonzalo Fernando d’Oviedo storico di Carlo V, che abitava nell'Isola Spagnuola in America, con Sebastiano Cabotto, col Fracastoro e con altri. Con tali aiuti ei potè intraprendere e continuar felicemente la sua Raccolta, in cui egli inserì quanti potè avere alle mani, viaggi per terra e per mare fatti in ogni tempo e in qualunque parte del mondo. Egli vi aggiunse prefazioni e discorsi, ne' quali diligentemente esamina e confronta tra loro le relazioni ch’ei vien pubblicando con erudizione per que’ tempi non ordinaria. Che se le carte geografiche da lui pubblicate son poco esatte, e alcune delle relazioni da lui nella sua Raccolta inserite son favolose, deesene incolpare non la negligenza dell’autore, ma la mancanza di migliori lumi, e la poca sperienza de' nocchieri