Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/440

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42Ì> libro tra Alberto e il duca. Circa questo tempo medesimo abbracciò Alberto il partito francese: il che però non era contrario alla sua fedeltà verso Cesare, poichè le due corone erano in amistà e in alleanza, In fatti lo veggiamo nel 1510 alla corte di Luigi XII re di Francia Per qual motivo ei vi si fosse recato, io non trovo chi ce ne abbia lasciata memoria. Solo sappiamo che al) principio del detto anno ei fu in somma fretta spedito da quel re a Roma per dissuadere il pontef Giulio II dal riunirsi in pace co Veneziani; ma ci giunse ad affar già conchiuso. Di questa ambasciata ragiona non solo il Guicciardini, che in questa occasione dice Alberto persona di grande spirito e destrezza (l. 8), ma ancor Paolo Cortese, che parlando de cavalli destinati a correr le poste, e del gran viaggio che con essi si fa in brevissimo tempo, dice: Qualibus (equis) est his quatriduanis intercalariis feriis homo philosophus, et re rum trac taf ione praestans} Albertus Pius equitando usus, quo Ludovici Regis Gallorum nomine Senatum (cioè il papa a i cardinali) ob scorando rogaret, ne re proeli nata cum Venetis factionem iniret novam, quae esset aut quatuorw'ra/us foedus diremptura, aut Italiae excitatura funus. E in margine aggiugne: Albertus Pius Carpensis anno 1510 in quatuor temporibus Februarii (De Cardinal. l. 2, p. 74)• Il Muratori, sull' autorità del Guicciardini, aggiugne che Alberto in quell'occasione, mancando di fede al re Luigi che aveagli ordinato di distogliere il papa dal muover guerra al duca di Ferrara, non cessò in vece di stimolarlo e