Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/48

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34 LIBRO Sympathia et 4 riti patina, lo esalta con somme lodi, perchè colla benevolenza, col favore J colla liberalità sostiene ed anima gli studiosi J e dice di averne fatta prova egli stesso, a cui senza esserne chiesto avea conceduii se-, gnalutissi ini benefizi; e l Ariosto parlando cfi I lui ancor cardinale, lo rappresenta circondato da uomini eruditi. Ecco Alessandro, il mio Signor, Farnese: O dotta compagnia, che seco mena! Fedro, Cappella, Porzio, il Bolognese Filippo, il Volterrano, il Maddalena, Blosio. Pierio, il Vida Cremonese, IXalta facondia inessiccabil vena, E Lascari, e Al usuro, e Navagcrn E Andrea Marone, e l Monaco Severo. Ori. c. 46? st- *3. J Non è dunque a stupire se fatto pontefice spargesse sopra essi a piena mano (que’ doni di cui potea essere a lor liberale. Basta il vedere# il catalogo de’ cardinali da lui nominati, per conoscere quanto gli fosser cari i colti valor delle lettere. I nomi di Gaspero Contarini, di Jacopo Sadoleto, di Rodolfo Pio, di Reginaldo Polo, di Pietro Bembo, di Federigo Piegoso, di il» cello Cervini che fu poi Marcello II. di Jacopo Savelli, di Giovanni Morone, di Gregorio Cortese, di Federigo Cesi, di Niccolò Ardinghelli, di Bernardino Maffei son celebri nella repubblica delle lettere; e l’onor della porpora lor conferita da Paolo ridonda ugualmente in gin ria di chi il ricevette e di chi conici ilio. Quii« • • • • Ir a ragione Lodovico Senso, in una Orazione delle lodi di Paolo III citata dal Cardinal One