Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/481

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SECONDO 467 di lulte l’Opere del cardinale fatta in Padova nel 1774 Per opera di questo ornatissimo sig marchese Giambattista Cortese (¿1). Egli ebbe comune la patria col Sadoleto. ma nacque sei anni dopo di lui, cioè l’an 1483, da Alberto Cortese e da Sigismondo della Molza, ed ebbe al battesimo il nome di Giannandrea, da lui cambiato in quel di Gregorio quando entrò nel chiostro. Fatti i suoi studi in Bologna, e parte in Padova, fu per qualche tempo alla corte del cardinale Giovanni de Medici, che fu poi Leon X; ma l’amor dello studio, e le infermità da cui in Roma fu travagliato, lo ricondussero alla patria, ove nel 1504 fu eletto rettore della chiesa parrocchial d’Albareto ju.spatronato della sua nobil famiglia, canonico della cattedral di Modena e vicario generale di questa diocesi. Tre anni appresso entrò nella Congregazion cassinense nel monastero di S. Benedetto di Polirone presso Mantova; donde nel 1515 volendo Agostino Grimaldi vescovo di Grasse introdurre quei religiosi nel monastero di Lerins in Provenza, il Cortese, un de’trascelti a tal fine, colà trasportossi, e in quel solitario ritiro tutto s'immerse negli amati suoi studi. Il monastero di Lerins per opera del Cortese divenne tosto famoso non solo in Francia, ma ancora in Italia, e molti uomini dotti vi si conducevano da lontani paesi per vedere un luogo sì caro alle scienze e alle lettere, e per godere della erudita conversazion di Gregorio. Costretto da (a) Yeggasi anche intorno al ourdiuul. Cortese la Biblioteca luodeuese (u a, p. 178).