Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/502

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488 turno gli furono genitori; ed ei nacque in Troia a 6 di maggio del i /j<j3, ed ebbe al battesimo il nome di Troiano, che cambiò poscia in quel di Girolamo, allor quando entrò nell'Ordine 'di s. Agostino, ov ebbe la sorte di esser trascelto a suo segretario dal celebre cardinale Egidio da Viterbo, Io nol seguirò nè nel corso de diversi suoi studi, dai quali vedrem tra poco quanto frutto ei traesse, nè nell esercizio deU’aposto lica predicazione che il rendette celebre per tutta Italia, nè nelle cospicue cariche che nel suo Ordine gli furono affidate, finchè nel 1539 ne fu eletto generale. Ma non vuolsi tacere un' onorevole testimonianza che di lui ci lasciò uno scrittor di que tempi, cioè il celebre Ortensio Landi, a cui niuno, ch’io sappia, ha finor posto mente. Ne' due suoi capricciosi Dialoghi, l' uno contro, l’altro a favore di Cicerone, stampati in Milano senza nome di autore nel 1534 e intitolati il primo Cicero relegatus, il secondo Cicero revocatus, egli introduce fra gli altri Girolamo Seripando con Antonio di lui fratello: Aderat in primis Hieronynius Set ipandus una cum amantissimo fra tre Antonio Seripando, in quibus omnia sunt, quae aut fortuna hominibus, aut natura largitur (p. 2); e ci fa vedere quanto egli fosse stimatore e seguace di Cicerone, facendolo disputare contro chi parlavane con disprezzo: Hic cum dicendi Jìnemfecisset Aphriranns, Seripandus, qui solitus erat Ciceronem semper in sinu gestare, illum passim pleno ore dilaudare visus est graviter commotus, totusque rubore perfusus; Nae, tu, inquit, Aphricane, ec. (p. 5). Parlando poscia