Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/509

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SECONDO.{l¿5 in grandissimo numero da lui composte, e delle diverse loro edizioni, Io non voglio annoiare i lettori col parlare di ciascheduna; e mi basterà il dare una breve idea di esse, e del metodo del loro autore. Il cardinale Pallavicino ne ha fatto in poche parole il vero carattere, dicendolo uomo di somma riputazione ne suoi anni di minore nelle sue opere, forse non favorito in esse dall universale estimazione altrui, perchè egli in esse meno stimò l universale opinione altrui: ma nelle contese cogli Eretici, e nelle J'unziotii del Concilio non fu egli inferiore (d applauso a veruno de coetanei o de colleghi (Stor. del Conc. di Trento, l. 13, c. 8). E veramente sarebbe degno di maggior lode il Politi, se alla vivacità dell’ingegno e all estension del sapere avesse congiunta una uguale moderazione nel proporre le sue opinioni e nell impugnare le altrui; che in tal maniera nè egli avrebbe sostenute tali sentenze che gli furono a ragione rimproverate, e per cui qualche sua opera è stata registrata nell Indice, nè‘col levarsi con troppo ardore contro gli altri, avrebbe costretti molti a impiegare in contese inutili quelle fatiche che meglio sarebbono state rivolte a difendere la Chiesa contro gli eretici. Ei nondimeno fu un de primi a prender farmi contra Lutero, e fin dal 1520 pubblicò in Firenze un libro contro di esso, indirizzandolo all' imp Carlo V. Egli scrisse ancora contro gli errori dell" apostata Ochino; ma i PP. Quetif ed Echard debbono aver preso errore, affermando da lui stampato in Roma nel i53.i il libro intitolato Speculum Haereticorum contra