Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/511

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SECONDO 497 celebre arcivescovo di Braga Bartolommeo de Martiri, che ne fu testimonio, non potè non istupire altamente che un vescovo che appena avea mille ducati di entrata, potesse esser sì prodigo nelle limosine (V. Script. Ord Praed. t. 2, p. 185). A ciò aggiunse e la erezion del Monte di pietà, che si dovette al zelo del Foscarari, e la fondazion da lui fatta di un ricovero per le donne di rea vita. Tante e sì rare virtù il rendean l’oggetto dell amore e della venerazion del suo gregge ma non bastarono a sottrarlo ai morsi della calunnia e dell'invidia. A 21 di gennaio dell an 1558 fu egli ancora per ordine di Paolo IV chiuso in Castel S. Angelo pe’ sospetti da noi poc anzi accennati; e benchè il pontefice poco appresso avvedutosi di essere stato ingannato, gli offrisse la libertà, ei ricusolla dapprima, finchè non fosse dichiarato innocente (a). Fu nondimeno tratto di carcere a 18 di agosto dello stesso anno; e ne fu poscia sotto Pio IV riconosciuta e dichiarata pubblicamente la totale innocenza. Così tornato alla sua Chiesa, e ricevutovi quasi in trionfo, dovette poscia partirne presto di nuovo per recarsi nel 1561 al ripigliato concilio j e delle cose da lui ivi operate si posson veder le Storie di quella grande adunanza. Qui basti il dire che ed egli fu uno de’ trascelti a formare i Canoni (V. Pogiani, (a) Alcuni bei documenti intorno «Ila piigionia del Fosca rari si posson vedere presso il co. Fantuzzi (Senti. btiLfgn. t. 3, p. 347, cc.), a cui mi son l’alto un dovere di comunicarli. Tin Attoscai, Voi. X.