Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/550

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53G LIBRO professor« di lingua latina, e che fu poscia professore di greco in Strasburgo, uomo pel suo sapere in quelle due lingue e nell ebraica ancora assai lodato dal Robortello (Praef. ad A ri st. Poet.), e di cui abbiamo la versione delle Omelie di Giovanni Tzetze, stampata in Basilea nel 1546 Con lui adunque fuggito da Lucca, recossi dapprima a Zurigo, indi a Basilea, e fu finalmente fissato professore di sacre lettere in Strasburgo, ove trattennesi cinque anni e vi menò moglie. Nel 1547 invitato dal famoso Cranmero a trasferirsi nell Inghilterra, vi si recò e vi fu professore in Oxford, finchè i cambiamenti avvenuti nel 1553, dopo la morte del re Edoardo, lo costrinsero ad uscir di quel regno e a tornarsene all’antica sua cattedra di Strasburgo. Passò indi a Zurigo nel 1556, e vi visse fino alla morte, da cui fu preso a' 5 di novembre del 1562. Delle molte opere da lui pubblicate, che sono per lo più trattati e quistioni su diverse materie dommatiche, e comenti sulla sacra Scrittura, ci ha dato un lungo ed esatto catalogo il Chaufepiè nè io getterò il tempo in ripeterlo. Solo non deesi dissimulare che Pietro Martire per detto de Protestanti, comprovato ancora da molti Cattolici, è stato un de più dotti scrittori della lor comunione, dotato di molta erudizione, lontano dall'arroganza e dal furor di Lutero, versato nella lezione delle sacre Scritture e de santi Padri, ed uomo in somma in cui era solo a bramare che avesse presa a difendere e a sostenere una miglior causa.