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Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/573

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SECONDO. 50CJ fit] abbracciare le nuove opinioni; Alfonso Corrado mantovano, di cui si ha il Comento sull’Apocalissi stampato in Basilea nel 1574, pieno d invettive e di maldicenze contro il romano pontefice (ib. p. 231); Francesco Betti romano da noi mentovato nel parlare del Muzio; Antonio Albizzi fiorentino, di cui si posson vedere più ampie notizie presso il co Mazzucchelli (l. c. t. 1, par. 1, p. 337, ec.) e il Gerdesio (p. 167)) Simone Si moni lucchese (a) che in Ginevra, in Heidelberga, in Lipsia, in Praga, in Polonia or si scoprì luterano, or calvinista, or cattolico, or ateo, e perciò ora stretto in carcere, ora esiliato, e ciò da’ Protestanti medesimi tanto nimici della romana intolleranza (Gerdes. p. 333,- Bayle, Dict; Brucker. Hist Crit. Philos. t. 4, p 286); Jacopo Aconzio da Trento, che visse più anni alla corte della reina Lisabetta, e che, oltre più altre opere, pubblicò otto libri intitolati: De stratagematibus Satanae in Religionis negotio, assai applauditi da’ Protestanti (Gerdes. p. 1 (>5; Mazzucch. Scrit.it. 1, par. 1, p. 110); Mino Celsi sanese, autore del libro Quatenus progredi liceat in haereticis coercendis, di cui però alcuni fanno autore Lelio Soccini, e che fu per più anni correttore della stamperia di Pietro Perna in Basilea (Gerdes. p. 224, Manni, Vita di P. Perna, p. 10); e più altri, il cui catalogo si (a) Di Simone Simoni, e «li lle sue strane vicende, I10 parlato a lungo nella Biblioteca modenese (t. 1, p. 227, ec.; t. 6, p. ove ho anche esaminato s ci Tosse veramente lucchese, o natio di Vagli nella Garfaguana.