Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/574

Da Wikisource.

li URO può vedere presso il più volto olialo Gerdesio Questi però ha posti a lor dispetto tra’ Protestanti alcuni Italiani, i quali se ancora vivessero 7 altamente dorrebbonsi di tale ingiuria j e di alcuni dovrem ragionare altrove, come del cardinale Fregoso, di Marcantonio Flaminio, di Giambattista Folengo, di Jacopo Bont’adio. Alcuni altri, benchè fosser seguaci delle nuovo eresie, non appartegon però a quest’opera, perchè non furono uomini illustri per lettere; ose cultivaron gli studi, non ce ne lasciarono quasi alcun monumento. Fra essi però non dee del tutto passarsi sotto silenzio Pietro Carnesecchi fiorentino, di cui tra gli scrittori Protestanti, oltre il Gerdesio (p. 208), ha lungamente parlato loScholornio (Atnocn. litter. t. 10, p. 1198; Amoen. eccles. t 2, p. 180). Fra’ Cattolici, oltre più altri, di lui ragiona il Laderchi (Annal, eccl. ad an. 1566), il quale però annoverando gli amici del Carnesecchi, tutti unisce in un fascio Vittor Soranzo vescovo di Bergamo, Luigi Priuli, e il Flaminio col Vergerio e coll’Ochino, e tutti indistintamente gli spaccia per luterani, calvinisti e zuingliani. Il Carnesecchi era uomo di raro talento e di maniere assai amabili, e amico perciò fin dal 1533 del Sadoleto, da cui vien detto plenus officii atipie Immani latin adolcscens (Epist. famil, t 2, p. 189) Fu segretario di Clemente VII, da cui (fu avuto in molta stima, e fatto protonotario apostolico. Ma l’amicizia da lui contratta in Napoli con Giovanni Valdes, il fece cadere nell’eresia. Un’eloquente e piissima lettera scritta a lui dal Flaminio in difesa del Sacrificio della