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Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/598

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584 LIBRO opere nelle quali i Protestanti ravvisano le loro opinioni. In fatti i Comenti sulle Lettere canoniche di S. Pietro e di S. Jacopo e sulla prima di S. Giovanni si veggono ancor registrati tra’ libri proibiti. Que su' Salmi di Davide furono parimente allora vietati; ma poscia, per ordin di Gregorio XIII riveduti e corretti, vider di nuovo la luce in Roma nel 1584; e nella prefazione loro premessa si dice che que Comenti venuti in man degli eretici erano stati da essi guasti e corrotti coll inserirvi le loro ree sentenze; e che perciò esaminatisi gli originali dell’autore, eransi diversi passi corretti secondo il dovere. A ciò potrebbe!* forse rispondere i Protestanti, che tanto è lungi ch'essi alterassero i sentimenti e il testo original del Folengo, che questi, il qual vide l edizione fatta in Basilea nel 1557, non ne fece doglianza alcuna, e riconobbe qual sua quell’opera. Troppo è difficile a decidersi una tal quistione, se non si prendano nelle mani gli originali del Folengo, e attentamente si esamini ciò ch’ egli abbia scritto. La migliore apologia che far si possa di questo interprete, si è il riflettere che in un tempo in cui ogni leggero sospetto dava occasione a rigorose perquisizioni, il Folengo non fu mai molestato, nè citato a render ragione della sua fede; e che Paolo IV, a cui parvero rei i cardinali Morone e Polo e tanti dottissimi vescovi, non sol non ebbe alcun dubbio intorno al Folengo, ma anzi mandollo visitatore del suo Ordine in Ispagna, come pruova il P. Armellini. Egli morì in Roma a’ 5 di ottobre del 1559. Il suddetto scrittore accenna alcuni 1