Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/116

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716 mno in lingua latina Trifone Gabrielli, una cui operetta De sphaerica ratione è stampata dopo la spiegazione della Poetica di Orazio di Giason de Nores, il quale di essa fa grandi elogi; e ch è probabilmente la stessa che il medesimo Nores tradusse poi in italiano col titolo di Sferetta, e pubblicò insieme colla sua Sfera. Di Trifone uomo per modestia non meno che per dottrina illustre, e detto il Socrate de’ suoi tempi, e morto in Venezia sua patria nel 1549), ci dà ottime notizie Apostolo Zeno (Note al Fontan. t. 2, p. 327). Dello stesso argomento trattò in lingua italiana Jacopo Gabrielli nipote di Trifone, il cui libro fu pubblicato in Venezia l’an 1545. E io il rammento qui volentieri, perchè il Bembo, a cui esso fu dedicato, ne fece in una sua lettera all’ autore il seguente elogio: Ho ricevuto, molto Magnifico M. Jacopo compare mio, il vostro dono non piccolo, come dite, anzi grande, ed in sè molte belle parti contenente del vostro vago e gentile Dialogo sopra il discorso del Cielo, partito in due libri, il quale a nome mio impreso, e fuori mandato avete. Hollo con singolar piacer mio letto e riletto, e veggovi non solamente eccellente Astrologo divenuto, ma insieme ancora maestro della Toscana lingua, la quale a noi Veneziani uomini non è molto agevole ad apprendere, sì che si possa con essa bene e regolatamente scrivere (Lett. t. 2, l. 12, Op. t. 3, p. 183). Un Trattato de’ globi celesti e de’ lor movimenti diè a luce in Bologna nel 1559 Giannantonio Delfino. Di un Federigo Delfino padovano, professore di