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Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/15

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SECONDO Gl 5 il eh. abate Brunacci (Calogeri, Race. dOpusc. t. 41 p. 111). Nel 1488 fu destinato professore straordinario di filosofia in quella università, e vi ebbe a competitore il celebre Alessandro Achillini (Facciol, Fast Gymn. patav. pars 2, p. 108); e abbiamo altrove veduto (t. 6, par. 2) in qual modo e con quali successi questi due avversarii venissero sovente a contesa (a). Nel 1promosso alla prima cattedra ordinaria di filosofia, e vi ebbe a suo rivale Agostino Nifo, di cui diremo in appresso. Il Facciolati aggiugne che l'anno seguente il Pomponazzi passò a Bologna, e che tre anni dopo tornossene a Padova. Ma gli Atti citati dall’ab Brunacci mostrano che questo filosofo era in Padova c nel e nel 1 (l. cit. p. 23), e che nel i499 I*11 sostituito a Niccolò ossia Niccoletto Vernia (ib. p. 24). Se dunque il Pomponazzi fu assente da Padova, ciò al più potè avvenire per due anni; il che fu probabilmente nel tempo in cui egli stette presso Alberto Pio, come altrove si è detto. La fama a cui egli giunse col suo sapere, fece che in diverse riprese gli fosse accresciuto l’annuale stipendio fino a 370 ducati, e fra gli altri scolari ebbe l’onore di annoverare il celebre Gasparo Contarini, poi cardinale, come narrasi dal Beccadelli, Ma la guerra di Cambray venne a turbare gli studi del Pomponazzi, che nel 1509 dovette insieme cogli altri {n) Solo nel l5o6 ebbe il Pomponazzi n suo rivale 111 Padova l'Adulimi, come si è osservato nel Ionio precedente, ove dell*Àchillini si è ragionalo.