Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/230

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83o LIBRO inventor. Ma e rarcliiceinbalo e il libro di Niccolò ebbero corta vita, e appena vi fu chi ne facesse menzione; perciocchè, come osserva Giambattista Doni (Dei generi e dei modi della Musica, c. 1), comunque egli fosse suonator valoroso, scarsa notizia avea degli scrittori dell’arte; e non era uomo perciò a intraprendere, com’egli ardiva promettere, una riforma total della musica. Lo stesso Doni però confessa che Niccolò per Vintenzione eli ebbe, di migliorare la Musica, e per la fatica, ch ei durò, merita molta lode (c. 4) (a). Piò felicemente in ciò adoperossi Giuseppe Zarlino da Chioggia, di cui abbiamo le Istituzioni, e le Dimostrazioni armoniche, e i Supplementi musicali, oltre altre operette di diversi argomenti, che dopo altre particolari edizioni furono tutte insiem pubblicate in Venezia nel 1589, e in quattro tomi divise. Opera assai più ampia avea egli disegnato di darci su questo argomento, cioè XXV libri in lingua latina, in cui voleva abbracciare quanto alla moderna e all’antica musica appartiene, ma egli non condusse il suo disegno ad effetto. A lui però siamo in qualche modo debitori della versione latina de’ greci scrittori di musica, fatta da Antonio Gogavino da Grave, stampata in Venezia nel 1562. Contiene essa i libri di Aristosseno e di Tolommeo spettanti alla musica con un frammento di Aristotele sullo stesso argomento, (e1) Il sig. abate Arteagn ha dato di sua propria autorità il cognome a questo scrittore vicentino, chiamandolo Niccolo Vicentino de* Vicentini (Rieoi. del Teatro music, ital. t. 1, p. a 16, sec. ed.).