Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/256

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856 LIBRO Serassi, e stampate dal Comino in Padova in \ due tomi nel 1769. A queste Lettere si aggiu- * gne la risposta fatta dal Castiglione a una lettera del segretario Valdes in difesa del suo Dialogo sopra il sacco di Roma, ingiuriosissimo al sommo pontefice e alla Chiesa cattolica, e in questa risposta chiaramente si scuopre quanto il Castiglione fosse sinceramente attaccato alla sua religione. Le Rime e le Poesie latine che si hanno altrove stampate, e che sonosi unite ancora a questa edizione, sono un altro immortale monumento dell’ingegno e dell eleganza di questo egregio scrittore. Le Poesie latine singolarmente son tali, che poche, a mio parere, son quelle di questo per altro sì colto secolo che lor si possano paragonare, perciocchè alla sceltezza delle espressioni ch egli ha comune con molti, unisce un’ energia ed. una forza che in pochi altri poeti si ammira. Nè deesi tacere un’ altra lode del Castiglione, cioè ch ei fu sollecito ricercatore e intendentissimo giudice de’ monumenti antichi, e di tutto ciò che appartiene al regno delle belle arti. La raccolta da lui fatta di cammei, di statue e d’altre pregevoli antichità, l’esortazione eloquente non men che erudita scritta a Leon X, perchè non lasci guastare le fabbriche antiche di Roma, la sua amicizia coll’immortal Rafaello, la venuta a Mantova di Giulio Romano da lui procurata, e il frequente ragionar ch’ei fa di tai cose nelle sue Lettere, r.c posson far fede. Ed egli anche perciò era degno che lo stesso Giulio Romano fosse trascelto ad ergergli il bel sepolcro che lutlor