Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/264

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8(>4 LIBRO Lodovico Domenichi, che la dedicò ad Alberigo Cibo Malaspina marchese di Massa e signor di Carrara. Molto ancora erasi affaticato nell illustrarla Augusto Valdo, detto ancor Baldo, padovano. che dopo aver fatti lunghissimi viaggi era stato chiamato professore a Roma. Ma nel funesto sacco dell’an 1527, ebbe il dolore di esser fatto prigione, e vedersi svaligiare la casa, ed ardere ad uso della cucina e stracciare innanzi ai’ suoi occhi le sue fatiche; ed egli medesimo, dopo aver sofferti tormenti e disagi gravissimi, finì presto di vivere, come fu creduto, per fame (Valer. De. infelic. L'iter. I. i, p. Ma benchè la Storia naturale di Plinio, come nel parlar di essa abbiam dimostrato, debba aversi in gran pregio, troppo è lungi però dal potersi ella considerare come un compito e perfetto trattato di questa sì vasta scienza. Conveniva dunque accingersi a nuove ricerche, consultare altri antichi scrittori che qualche parte ne aveano illustrata, esaminar le loro opinioni, e soprattutto, osservando minutamente le produzioni tutte de’ tre regni della natura, supplire alle loro ommissioni e correggere i loro errori. Con qual felice successo a ciò si applicassero gl’ingegni italiani,il vedremo nella prima parte di questo capo; e da ciò che verremo osservando, si comprenderà chiaramente che ancor questa scienza è debitrice in gran parte all’Italia di quella luce a cui è stata condotta. 11. E per cominciare da’ vegetabili, sotto il qual nome comprendonsi i semplici, l’erbe tutte, i fiori e le piante, qual fosse l impegno