Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/289

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SECONDO 88() edizioni elio se ne fecero, anche poichè egli fu morto. Esse appartengono in gran parte alla storia naturale, e comprendono principalmente le osservazioni da lui fatte in Egitto. Tali sono i quattro libri De Medicina Aegyptiorum, e quello De Plantis Aegypti, il dialogo De Balsamo, i due libri De Plantis exoticis, la dissertazione De Rhapontico, e finalmente l’intera Storia naturale dell’Egitto, ch’egli avea scritta, e la cui prima parte soltanto ha veduta la luce nel 1735 in Leyden. Anche la medicina fu da lui felicemente illustrata,- non sol colle opere or mentovate, ma co’ XIII libri De Medicina methodica, e più ancora co’ sette pregiatissimi libri De praesagienda vita et morte aegrotantium. Di queste opere dell’ Alpino, e di altre che son rimaste inedite, veggasi il co. Mazzucchelli, il quale per ultimo osserva che il Tommasini non è coerente a se stesso nel fissarne l’ epoca della morte; perciocchè or la dice avvenuta nel novembre del 1616, or a’ 5 di febbrajo del 1617. Ma il Morgagni ha scoperto e provato ch’ei morì veramente dopo una malattia di sei mesi, a 23 di novembre 1616. Vili. Mentre l’ orto de’ Semplici era in Padova affidato alla cura de’ valentuomini or mentovati, nulla meno era felice la sorte di quel di Pisa. Dopo il Ghini n ebbe la soprantendenza Andrea Cesalpino aretino, nato nel 1519, il quale in Pisa per molti anni fu professore di medicina. Di lui parla a lungo, dopo altri autori, il Bruckero (Hist. crit Philos. t 4 p 220; t. 6, p. 721, ec.); ma egli cel