Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/288

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888 LIBRO applicazione, per desiderio di conoscere esattamente la natura dell’erbe e delle piante più rare, insieme con Giorgio Emo consolo della Repubblica partì da Venezia a 12 di settembre del 1580, e visitate dapprima l isole della Grecia, giunse in Egitto, e vi si trattenne più anni osservando attentamente ogni cosa, e descrivendo minutamente ciò che gli cadeva sotto'occhio. il co. Mazzucchelli afferma ch’ ei tornò dall Egitto nel 1584, e che trattenutosi due anni in Venezia, passò poscia a Genova, ove Andrea Doria principe di Melfi il volle suo medico. Ma il celebre dott. Morgagni ha scoperto un ritratto che Leandro Bassano pittor famoso e amicissimo dell’Alpino ne fece, quando questi giunto appena dall Egitto andò a trovarlo in Bassano; e ivi si vede segnato fanno i586 (Opasc. pars 2, p. 7). Egli dubita ancora se debba ammettersi ciò che si narra dell essere stato l’Alpino chiamato a Genova, o a Melfi, come altri dicono. Ma non ci dà su tal punto più chiari lumi. Secondo il co. Mazzucchelli ei fu chiamato a Padova nel 1593, perchè avesse in cura l’orto botanico, e l’ anno seguente gli fu aggiunta la lettura de' Semplici. Ma il Facciolati il fa condotto alla cattedra nel 1594, e solo nel 1603 gli fa confidata la cura dell orto (l. c. p. ^02, 4°5)• Grande fu a que tempi il nome dell Alpino, e n è pruova ancora il lauto stipendio assegnatogli, che fu successivamente accresciuto fino a 750 fiorini. E in molta stima ne sono sempre state le opere, come bene si raccoglie dalle molte