Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/345

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SECONDO 9{5 pubblicar come sue le osservazioni di quel religioso venutegli casualmente alle mani. Merita questo fatto di essere esaminato con diligenza, e nel farlo io mi lusingo di tenermi lontano da ogni prevenzione e da qualunque spirito di partito. XXIV. Il principal fondamento della circolazion del sangue sono le valvole delle vene, le quali da alcuni anatomici erano già state osservate; ma pur molti ancora ne dubitavano. Fabricio d’Acquapendente, di cui direm tra’chirurghi, fu il primo che col darne una esattissima descrizione, e col provarne l’esistenza con replicate sperienze, ne togliesse ogni dubbio nel suo libro De Venarum ostiolis, stampato in Padova nel 1603. Or questa è la prima scoperta che da’ partigiani del Sarpi a lui si attribuisce, sicchè altro non facesse fAcquapendente che pubblicare ciò che f Paolo aveali comunicato. Così afferma l’ anonimo scrittore della Vita del Sarpi. Ma a questa autorità contrappongono forti ragioni i sostenitori della contraria sentenza, e fra gli altri il dottissimo Morgagni (Epist. anat t. 2, ep. 15, n. 68, 69); cioè dapprima il silenzio dell’Acquapendente, il qual ne parla come di sua propria scoperta, senza mai nominare il Sarpi. Nè è a dire che così egli facesse per usurparsi una gloria non sua; perciocchè l’Acquapendente era uom sincero e modesto, e ce ne ha lasciata una pruova nel ragionare dell’ uvea, intorno alla quale palesemente confessa, come altrove abbiamo osservato, ch’ ei dee al Sarpi le osservazioni ch egli propone, e così avrebbe fatto ancor certamente riguardo alle valvole, so Timboschi, Voi XI. 22