Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/362

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962. Liimo la prima volta, come egli dice, nell'an 1538, o, cornee nella copia che ne ha questa ducal biblioteca, nel 1537, dedicato al co Guido Rangone, un libro in cui insegna al pontef Giulio III, e a chiunque vuol saperlo, il modo che dee tenersi per vivere oltre a 120 anni (a), il qual libro ha forse data occasione all errore di chi ha affermato che a quell età giunse il Filologo j un Consiglio sul viver sano diretto a Veneziani; un trattato delle Consultazioni mediche, e un altro intitolato De microcosmi affectuum maris, feminae*hcrmapì¿roditi gallique miseria. Altre opere inedite ne accenna lo stesso scrittore; ma egli ha ignorato non solo l opuscolo da me al principio accennato, dato in luce nel 1521, ma un altro stampato in Venezia nel 1535, e intitolato Ad clarissimos justissimae Urbs Venetiarum Praesides Dominum Laurentium Lauretanum, Dominum Joannem Cornelium, et Dominum Andream Taurisianum: De repentinis, mortiferis, et, ut ita die ani, miraculosis nostri temporis aegritudinibus. Esso mi è stato gentilmente comunicato dal P. Ireneo A fio àlii\or osservante • (a) Piacevole é l’aneddoto che il si|». abate Marini ci ha dato di questo nedico, cioè che l'opuscolo qui citato, in cui egli insegna il modo di vivere cento venti anni, olVerivasi da lui n ogni papa nuovamente eletto, cambiandone d frontespizio, e profetizzando a ciaschedun di essi, che avrebbe veduti ed oltrapassati gli anni di Pie^o; perciocché, oltre la cimia da me accennata, fatta per Giulio 111, altre ei ne na vedute da lui offerte a Pio IV e a Paolo IV (Degli Archiatri pontif t. 1, p. 339).