Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/375

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SECONDO t)«j5 medici die tanto abbiano scritto, quanto il Mercuriale. Nondimeno della maggior parte dell’opere di esso parla con molto disprezzo M. Portal (Hist. de l’Anato ni. t. 2, p. 17, ec.), il quale per altro molti errori ha commesso nel compendiarne la Vita. Io non son medico, nè il mio sentimento potrebbe aver forza a provare che le opere del Mercuriale si debban pregiare assai. Ma l’alta stima ch’egli ebbe in un tempo in cui non mancavano molti medici valorosi all’Italia, e le onorevoli testimonianze • • • * che molti hanno renduto alle opere di esso, e a (quella singolarmente De Arte gymnastica, e alle \ arie Lezioni, ci danno troppo buon fondamento a riporlo tra’ più illustri medici del suo tempo. Tra molti elogi che diversi scrittori ne han fatto, è degno d’esser letto singolarmente quello dell' Eritreo, il quale dopo averne altamente lodata la rara dottrina non solo nell’ arte medica, ma nella filosofia ancora e nell’astronomia, n esalta ugualmente gli aurei ed innocenti costumi e la singolare pietà, e aggiugne che i suoi concittadini gli eressero, poichè ei fu morto,,una’statua. Il Morgagni però osserva che il pubblico di Forlì permise bensì a’ figliuoli ed agli eredi del Mercuriale d’innalzargli un tal monumento 5 ma che essi, qualunque ragion se n’avessero, non gliel’ innalzarono. Il Mureto ancora fecea non picciola stima del sapere del Mercuriale; perciocché opuscoli elio se uc conservano nell’ archivio Vaticinio, si posson vedere negli Archi airi pontifici] dell'ah. Marini ((. 1, p. 4(3°, ec.; t. 2, p. 3ii).