Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/377

Da Wikisource.

SECONDO 977 nalio di Gubbio, e dopo aver coltivati gli studi in Perugia, dicdesi all’ esercizio dell arte medica, e col professarla e coll insegnarla per molti anni in diverse università giunse a tal fama, che l’an 1527 fu scelto con onorevole decreto ad esserne professore in Padova collo stipendio prima di 760, poi di 800 scudi d’oro (Facciol. Fasti, pars 3, p. 330), e ivi continuò fino al 1535, nel qual anno finì di vivere. Alle quali notizie io aggiugnerò quello che si trae dalle Lettere del Bembo scritte a nome di Leone X, cioè che nell’anno 1516 fu da' suoi concittadini inviato a quel pontefice, il quale lor rispondendo dice di aver accolti i loro ambasciadori, e tra essi Hieronymum Accorambonum doctum hominem et phiosophiae studiis illusi re ni optimumque Medicum (Bemb. Epist. Leonis X noni. I. i3, cp. 8) (a). 11 Triu(a) Assai, più esatte son le notizie che di Girolamo Accoramboni ci ha date l’eruditissimo ab Gaetano Marini (Degli Archiatri pontif, t. 1, p. 379, ec.; t. 2, p. 279, 287, 353). Egli era professore di medicina in Perugia fin dal 1505, e fu poscia circa il 1515 chiamato a Roma ad esercitare la medicina e all’impiego di medico pontificio. Fu poscia ancor medico di Clemente VII; ed ebbe il dolore di vedersi spogliato di ogni sua cosa, e anche dell’opere che avea composte, nel troppo famoso sacco del 1527. Forse fu questo il motivo per cui egli accettò in quell'anno medesimo l’invito, che altre volte avea ricusato, di passare a Padova a sostener la cattedra di medicina. Paolo III appena eletto pontefice, il volle di nuovo in Roma, e nominollo suo medico. Sembra ch' ei vi passasse dopo il settembre del 1536, ma poco tempo ei visse, e a’21 di febbraio del 1537 chiuse i suoi giorni in età di Tiràuosciii, Voi XI.