Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/379

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SECONDO lui professore nell’università di Padova (a). In questa egli fece prima il consueto corso di studii, e fra molti valorosi maestri ebbe Lazzaro Buonamici, Bernardino Tomitano, Marcantonio Passero, il Fracanzano e il Falloppio. Ricevuta la laurea, tornò a Vicenza, ed aggregato all Accademia olimpica, vi spiegò le Meteore d’Aristotele, e vi fece lezioni d anatomia. Chiamato a Venezia ad esercitarvi la medicina, vi fece ammirare non solo la sua eccellenza nell’arte medica, ma ancora il saggio uso che soleva egli fare delle ricchezze con essa raccolte, sì nel vivere con molto splendore, sì nel distribuire copiose limosine a’ poveri, da’quali innoltre non voleva nelle lor malattie mercede alcuna. Dopo la partenza del Mercuriale, seguita, come si è detto, nel 1587, ei fu creduto il più atto a sostenerne la cattedra, e fu perciò inviato a Padova, ove all'insegnare pubblicamente congiunse l’aprire la sua casa ai’ dotti, agli amici e agli stranieri tutti che ivi quasi in comun centro si univano piacevolmente. Negli ultimi anni giunse ad avere per suo stipendio mille fiorini (Facciol. l. c p. 332); e finì di vivere a’ 18 di ottobre del 1598. Il catalogo delle opere da lui composte si può vedere presso gli scrittori delle Biblioteche mediche. Fra essi M. Portal loda singolarmente quella De scopis mittendi sanguinem Hist. de l Anatom. t. 2, p. 131), che da lui dicesi un (/i) Pii» copiose notizie intorno alla vita c olle opere di Alessandro Massari si posson vedere negli Scrittori vicentini del P. Angiolgabriello di Santa Maria (l. 4 » p. 8a, ec.).