Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/392

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992 LIBRO se delibasi per avventura rigettare tra le tradizion popolari. XXXVII. Molti celebri medici ebbero in questo secolo i regni di Napoli e di Sicilia. Alcuni già sono stati da noi nominati nel decorso di questo capo. Ad essi debbono aggiugnersi Donato Antonio d’Altomare napoletano, professore di medicina nella sua patria, indi per invidia d’alcuni malevoli costretto a partirne e a recarsi a Roma, e renduto poscia per opera di Paolo IV alla sua patria e agli antichi onori, di cui e delle molte opere da lui composte, oltre gli scrittori napoletani, si può vedere il co. Mazzucchelli (Scritt. ital. t. \>par. i,p. 544) f Francesco Bissi palermitano, protomedico del regno di Sicilia, e non sol nella medicina, ma anche nella poesia e nell eloquenza assai ben istruito, e morto nel 1598 (ivi, t. 2, par. 2, p. 1284), Ambrogio Leone da Nola, professore di medicina in Venezia (Agostini, Scritt venez. t. 2, p. 450) e ivi morto nel i525 (E ras ini, Epist. t. 1, ep. 769), amicissimo di Erasmo, come da alcune lor lettere si raccoglie (ib. ep. 183, 344 466, ec.), e autore di varie opere di diversi argomenti, delle quali si ha il catalogo presso il Tafuri (Scritt. del Regno di Napol. t. 3, par. 1, p. 158), e più altri de’ quali registransi i nomi nelle biblioteche di quella nazione (a). E quelle pure delle altre proviucie e (a) Assai più copiose ed esatte son le notizie che di Ambrogio Leone e (delle opere da lui composte ci ha poi date il ch. sig. Francescantonio Soria (Storici napol. t. 2 p. 347, ec.).