Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/438

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io38 LIBRO fatiche, non fu l’ultimo quello (di vedere a sua istanza fabbricato dalla Repubblica il pubblico teatro anatomico nel i5()qj intorno a che veggasi l’iscrizione ivi posta e riferita dal co Mazzucchelli. Questo però non fu il primo teatro anatomico che si vedesse in Italia. Prima di esso era stato fabbricato quello di Pisa, e ad imitazione di questo quel di Pavia. Amendue queste notizie ricavansi dall’ elenco degli Atti di questa seconda università da me più volte citati, ove si accenna un decreto de’ 21 novembre del 1552. Pro construendo Theatro Anatomico ad formam Theatri Pisarum, et juxta dispositionem dandam per D. Cuneum de eodem Theatro cognitionem habentem. Uguali agli onori ottenuti furono le ricchezze da lui raccolte, sì per gli ampii stipendj assegnatigli, sì per le cure di molti infermi, e tra essi di più ragguardevoli personaggi italiani e oltramontani. Lo stesso ricusar che talvolta ei facea la mercede dovutagli, gli era sorgente di rari e preziosi doni da lui raccolti in un gabinetto, sulla cui porta avea fatto scrivere lucri neglecti lucrum. Nè fu egli sordido adunator di ricchezze; ma profondeale generosamente soprattutto in un suo luogo di campagna presso la Brenta detto la Montagnuola, che ora appartiene alla nobil famiglia Benzi padovana, e sulla faccia del cui muro si legge ancora Hieronymus ab Acquapendente. Ivi egli accoglieva e trattava con singolare magnificenza i letterati, gli amici, e ancor persone di alto affare. In mezzo però agli onori non gli mancarono contraddizioni e contese. Una di esse ch egli ebbe