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Scritt. di Corregg. p, 52, ec.), rapitoci non da molto da troppo immatura morte, il quale fra le altre cose riporta un diploma onorevolissimo a lui diretto dal duca Alfonso I nel 1520, mentre Ubertino era professore in Ferrara 1) Roberto Maranta da Venosa professore in Salerno (r. 146)„ a cui non so come il Panciroli attribuisca i versi della scuola salernitana di medicina, e di cui più a lungo ragiona, oltre gli altri scrittori napoletani, il Tafuri (Scritt. napol. t. 3, par. 1, p. 320) 2; Fa-

  1. Le notizie dateci dal sig. Colleoni intorno al giureconsulto Ubertino Zuccardi, sono state da me in qualche parte corrette e accresciute nel ragionare che di esso ho l’alto nella Biblioteca modenese (t. 5,p. 435 ec.), ove anche ho pubblicato stesamente l’onorevol diploma che gli fece spedire il duca Alfonso I l’anno 1520.
  2. Di Roberto Maranta altre notizie si posson vedere presso il sig. D. Pietro Napoli Signorelli, il quale più stesamente ancora ragiona di Pier Paolo Parisio e di Gio. Angelo Papio da me pur mentovati (Vicende della Colt, nelle Due Sicil. t. 4. p. 60, ec.). Sembra poscia ch’egli si dolga che molti altri illustri giureconsulti napoletani e siciliani sieno stati da me ommessi, e ne schiera innanzi un buon numero. Ma se di tutti quelli che a’ loro tempi in ciascheduna delle provincie d’Italia furon detti famosi giureconsulti, avessi io dovuto parlare, a qual noiosa estensione sarebbe giunta la mia Storia! Io mi compiaccio nondimeno ch’egli abbia supplito al mio silenzio. Ma tra’ giureconsulti da me ommessi non doveasi nominare Scipione Capece, di cui ho parlato, e non brevemente, tra i poeti, perchè pe’ poetici studi ei fu più celebre che pe’ legali. Non doveasi però ommettere in questa Storia Bartolommeo Camerario natio di Benevento, il quale dopo esser giunto coll’indefesso suo studio ao’ottenere gl’impieghi più luminosi del regno, e quello singolarmente di luogotenente della regia camera nel 1541. avendo poscia col