Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/492

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ioga unno nella qual dice esser cosa mirabile che tanto ei siasi avanzato nella filosofia, mentre si è quasi sempre occupato negli studii del Diritto civile, nei quali, quanto sia eccellente, ben si conosce al vederlo invitato a gara da’ principi, e da essi onorato di ragguardevoli cariche (l. 2, ep. 29); e molte altre lettere ha il Muzio al medesimo Natta, nelle quali ragiona della stampa di un libro da esso inviatogli a tal fine, che sembra fosse il poco’anzi accennato della Passione di Cristo. E molte altre opere ancora ce ne sono rimaste, delle quali si ha il catalogo presso il Rosso Iti (Syllab. Script. Pedem, p. 429). A questi possiamo unire Marcantonio Pellegrini vicentino, che dopo aver lette le Istituzioni in Padova ancor giovanetto nel 1558, fu poscia per molti anni avvocato fiscale e consultore di Stato della Repubblica veneta; quindi nel 1603 richiamato a Padova, salì la cattedra del Diritto canonico collo stipendio prima di 600, poi di 800 fiorini, e onorato ancora con distinzioni e con privilegii non ordinarii Morì nel 1616, e le opere ne sono ancora così pregiale, che fanno iy34 ne fu fatta in Venezia una nuova edizione (Facciol. Fasti, pars 3, p. 82, 164), alle quali deesi aggiugnere un’opera de’ Diritti della Repubblica Veneta sul Mare Adriatico, che conservasi nella libreria Nani in Venezia (Codd. mss. lat Bibl. Nan. p. 3o (a). (a) Del Pellegrini ci ha poi date più copiose notizie il p. Angiolgabriello da s Maria (Scritt, vicent. t. 5, P• 391 «c-)-