Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/491

Da Wikisource.

SECONDO j ogI Carlo V, poi consigliere di guerra di Filippo II coll annuo stipendio in vita di 400 scudi, e finalmente consigliere di Stato del duca di Savoia Emanuel Filiberto, che in favor di esso spedì due onorevolissimi diplomi, nel secondo de quali del primo decembre del i5(35 ordina che in premio de’ suoi leali servigi gli sien pagati quattro mila scudi d’oro. Morì l’ultimo giorno del 1575 e il corpo ne fu poi trasportato e sepolto nel duomo d'Asti. Oltre alcune dispute legali e alcune poesie latine ei diede in luce un ampio trattato De Re militari et bello, in cui fu il primo per avventura che stesamente applicasse la scienza delle leggi all’uso della guerra. Fu esso stampato in Venezia nel 1563, e inserito poscia nella Raccolta dei Trattati dell uno e dell’altro Diritto. Poco ancora esercitossi nell’insegnar dalla cattedra Marcantonio Natta di Casale nel Monferrato, ma nato in Asti da quel Secondino di cui abbiam parlato nel tomo precedente (p. 533). Di lui parla, ma fuor d’ordine, il Panciroli (c. 132). Francesco Corti, Giasone Maino e Filippo Decio lo ammaestrarono nella giurisprudenza in Pavia e i progressi che in essa egli fece, gli ottennero la dignità di senatore in Casale. Per qualche tempo però, costretto da’ tumulti di guerra, ritirossi a Pavia, e vi tenne scuola di legge, come affermasi dal Panciroli, benchè io nol trovi segnato nel Catalogo de’ Professori di quella università. Oltre i Consigli legali se ne ha alle stampe un trattato ascetico della Passione di Cristo, e un metafisico intorno al Bello, lodato molto da Paolo Manuzio in una sua lettera,