Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/51

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iKCOJiDO * 651 scrittori di quell’età sommamente onorevoli al Betti. Il primo è Ugolino Pacino da Montescutolo, che in una sua orazione in lode della Giurisprudenza, stampata in Bologna nel 1574, afferma di avere studiata logica a pud Claudium Bettum, qui unus, a!io rum pace dixerim, A risto teli s doctrinam post tot annos in tenebris jacentem sua doctrina singulari admirabilique ingenio erexit, atque erectam illustravit. L’altro è Francesco Panini, che nella sua Cronaca ms. di Modena, altre volte da me citata, ce ne ha lasciato questo magnifico elogio: Negli studii poi dell umana Filosofia, oltre li molti altri più che mediocramente in quelle chiari, ha questa Città due illustri uomini. Il primo è Claudio Betti già figliuolo di Antonio Maria, il quale oltrechè sia dottissimo nell arte del padre (nella medicina), nella filosofia principalmente et nell istromento di quella, che è la Logica, col suo sottilissimo ingegno et con la sua mirabil arte (d intendere, et d’interpretar veramente li reconditi sensi de Filosofi antichi, ha penetrato tant' oltre che forse pochi sono o non c’è alcuno che meglio di lui intenda, et più fermamente posseda le cose dette da quelli, siccome et dalla viva voce di questo acutissimo et dottissimo filosofo, che ora (cioè nel 1567) pubblicamente nello studio di Bologna insegna, et con grandissima accuratezza interpreta la filosofia morale d'Aristotile, et dalli dottissimi scritti suoi, che già vanno attorno, et che già apparccch'atì. da lui tosto si vedranno in stampe, si può et potrà chiaramente conoscere; et di ciò posso io render