Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/544

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I I 44 LIBRO dato T incarico. Egli con non leggera fatica formò l’opera ingiuntagli, e venuto a Roma, la sottopose all’ esame de’ più dotti canonisti che all or vi fossero. Il primo disegno era che, come le Istituzioni del Diritto civile erano state pubblicate sotto il nome dell'imp Giustiniano. così queste dal pontefice stesso si promulgassero, perchè maggior fosse l'autorità loro, e con più venerazione fossero dal mondo cattolico ricevute. Ma tante difficoltà a ciò si frapposero, come racconta il medesimo autore nel Commentario aggiunto alle Istituzioni medesime dell’edizion veneta del 1606, che nè da Paolo IV, nè da Pio IV potè il Lancellotti ottenere che la sua opera si pubblicasse sotto il lor nome. Quindi egli stanco di tanti indugi, e tornato a Perugia, sotto il proprio suo nome la pubblicò nel 1563. E benchè ei non avesse la sorte di veder mai la sua opera solennemente approvata da’romani pontefici, potè nondimeno esser pago al vedere che se ne fecero presto replicate edizioni, e ch’ella fu creduta degna da aggiugnersi al Corpo del Diritto canonico, come si è fatto ancora nelle più recenti edizioni di esso. Innanzi a quella del 1606 si premettono le testimonianze all' opera stessa sommamente onorevoli di molti celebri giureconsulti, e fra le altre una lettera di Jacopo Menochio all’autore della medesima, in cui la esalta con somme lodi. Morì in Perugia nel 1591, in età di 80’anni; e di lui e di altre opere da lui pubblicate si posson vedere le Biblioteche degli scrittori perugini.