Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/55

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SECONDO 655 aggiugnere Francesco Cattani da Diacceto il vecchio, di cui si può legger la Vita scritta dal Varchi, che va aggiunta a’ tre libri d’amore dello stesso Cattani, di un solo io scelgo a parlare, che fu forse il più illustre tra essi, cioè di Gianfrancesco Pico dalla Mirandola, nipote del celebre Giovanni, di cui nel tomo precedente si è detto a lungo. XII. Quanto tranquilla e lontana dal rumore dell armi e dalle vicende della guerra era stata la Vita di Giovanni Pico, altrettanto sconvolta e soggetta a mille disastri fu quella di Gianfràncesco (a). Era egli figlio di Galeotto fratel di Giovanni, ed era nato nel 1470 come raccogliesi dall affermar ch’egli fa che nell’anno i520 uvea cinquantanni di età (Op. p. 880, edit. Basil. 1601). Egli attese agli studii in Ferrara, e di molto aiuto dovette ivi essergli l’assistenza e l’esempio del suo zio Giovanni che ivi pure fece lungo soggiorno, e a quel tempo forse appartiene un epigramma di Lodovico Bigo Pittori a Gianfrancesco, in cui ne loda i versi che con somma facilità componeva (Epigram. Lib. ad Hugucc. contrar.). Dopo la morte del suddetto Galeotto fratel di Giovanni, Gianfrancesco gli succedette nel dominio della Mirandola. Ma Lodovico di lui fratello pretendeva di aver diritto a quel principato, ed egli avea un forte sostegno in Francesca sua moglie figlia del famoso Gianjacopo Trivulzi generale allora (a) Veggansi più copiose notizie della vita e drlle opere di Giaulraucesco l’ico nella Biblioteca modenese (t. 4, p. 108).