Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/63

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SECONDO (>63 nostri, ilice, (Op. t. 1, p. 116), avendo (il Fregoso) la Apologia del Rev. Fra Francesco Giorgio, quella ne ha dato un lungo parlare, ec. E in altra scritta da Mantova al Contarini medesimo a 20 di giugno dello stesso anno (ivi, p. 121): Io fui a' giorni passati in lunghi ragionamenti col Padre Frate Francesco Giorgio, ed in conclusione vista ancora la risposta li ha fatta Vostra Signoria, resta con escusarsi, quod nihil dixit asserendo, sed problematice inquirendo. E in vero a sentir di bocca sua quelle medesime cose, ma dette in altro modo, non hanno tanto di absurdo, a tal che non sapendole, o non volendole scriver meglio di quello, che ha scritto, al giudizio mio sarebbe stato manco male a tacerle. L' altra opera del Giorgio, che diede occasione a molti ragionamenti, fu quella intitolata In Scripturam Sacram Problemata, stampata la prima volta in Venezia nel 1536, e poscia più altre volte ivi ed altrove. Essa ancora è piena di cabala e di Platonismo, e perciò fu essa pur registrata nell Indice, e combattuta da molti. L'autor nondimeno non fu per queste sue opere molestato, poichè egli diè pruove della sua sommissione a’ giudizii della Chiesa \ e fece conoscere che i suoi errori nescevano non già da animo indocile e rivoltoso, ma da una fanatica p re ve 11zion per gli autori da lui seguiti (*). (*) Alcune altre notizie intorno alla vita di Francesco Giorgio si posson \ edere nel Saggio di Memorie degli Uomini illustri di Asolo, pubblicato dal eli. signor conte Pierantonio Trieste de Pellegrini.