Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/83

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SECONDO G83 poiché non traeva alcun frutto dalle sue fatiche, tornossene a Milano. Il celebre anatomico Andrea Vesalio invitollo nel 1 *>.47 a nome del re di Danimarca in quel regno, offrendogli 800 scudi di annuo stipendio, oltre il vitto. Ma egli per non esporsi alla diversità del clima e della Religione, se ne scusò. Non cosi ricusò egli l’invito dell’arcivescovo di S. Andrea primate del regno di Scozia, che infermo da lungo tempo, e non trovando tra medici di quel regno che gli rendesse la sanità, volle avere il Cardano. Andovvi egli nel 1.552, e ottenuta felicemente la guarigion del prelato, n ebbe una splendida ricompensa; e più ampie offerte gli furon fatte, se avesse voluto fermarsi. Ma ei volle tornare a Milano, e rigettò più altri onorevoli inviti del re di Francia, del duca di Mantova e della regina di Scozia. Nel i5:u) passò di nuovo a Pavia, e indi nel 1562 a Bologna, ove continuò insegnando fino al 1570, nel qual anno a’ 14 di ottobre fu chiuso in carcere. Qual fosse il motivo di tal prigionia, non abbiamo indizio a conoscerlo. Solo ei ci dice che vi fu trattato assai civilmente, e che, trattane la perdita della libertà, non ebbe altro disagio. Dopo 77 giorni fu rimandato a casa, ma a patti che non potesse uscirne; e per ultimo, dopo altri 86 giorni liberatone, da Bologna passò a Roma nel settembre del 1571, ov egli fu ricevuto nel collegio de’ medici, ed ebbe annua pension dal pontefice. Questo è il compendio della sua Vita che il Cardano stesso ci ha dato, ed ei lo scrisse nel 15*^5 ^ un anno solo innanzi alla