Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/87

Da Wikisource.

secondo 687 maravigliosi lo avvertisse de pericoli che gli soprastavano, un uomo che vedeva e udiva egli solo ciò che non era veduto, o udito da altri, un uomo in somma, di cui leggendo sol certe opere si direbbe che il più pazzo del mondo non fu giammai, chi potrebbe pensare, iodico, che fosse insieme un de’ più profondi e dei’ più fertili ingegni che avesse l’Italia, e che nella matematica e nella medicina facesse scoperte rare e pregevoli? E tal fu nondimeno il Cardano per confessione di que medesimi che ne parlano con più disprezzo. Le opere da lui composte formano dieci tomi in foglio nell’ edizione di Lion del 1663, oltre moltissime altre che o son perite, o rimangono inedite, intorno alle quali veggasi l’Argelati. E appena vi ha scienza su cui egli non abbia scritto. La filosofia morale, la dialettica, la fisica, la geometria, l’aritmetica, l’astronomia, l’astrologia, la medicina, la storia naturale, la musica, l’anatomia, la storia, la gramatica, l’eloquenza furon l’ oggetto degli studii di questo grand’ uomo; di tutte ei lasciò de’ saggi nelle sue opere, e in molte ei servì di guida a que che gli vennero appresso. Noi riserbandoci a dire altrove del molto che la matematica e la medicina gli debbono, diremo ora soltanto qual fosse il sistema da lui seguito nella filosofia. XIX. Le due opere de Subtilitate et de Varietate rerum son quelle nelle quali il Cardano più ampiamente svolge le sue opinioni, e fa maggior pompa dell erudizion sua filosofica. Il Bruckero ci ha dato un breve compendio delle cose più memorabili che in esse egli l