Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/104

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\ 1256 libro romane mentovate nelle antiche medaglie. Ma di lui già abbiamo altrove parlato. Un’altra opera assai pregevole avrebbe veduta l'Italia circa la metà di quel secolo, se l’autore da troppa immatura morte non fosse stato rapito. Parlo del Cardinal Bernardino Maffei, nato il Roma nel 1514 * ma oriondo da Verona (a) t a cui perciò scrivendo Francesco della Torre, Voi, gli dice (Lett volg. Ven. 1548, p. 34), come quello che trahendo origine di qui, si può dire che siate mezzo Veronese. In Roma e poi in Padova attese agli studi, come afferma Pierio Valeriano, a lui dedicando il libro xiv de’ suoi Geroglifici, de’ quali i due libri seguenti dedicò ad Achille e a Mario di lui fratello. Fin da quando egli andossene a Padova, Girolamo Negri scrivendo a Benedetto Lampridio, e raccomandandogli il Maffei, lo dice giovane di grande speranza e di egregi costumi (Negri Orat et Epist. p. 14 ed. Rom. 1767)} e maggiori lodi ancora ne fa in un' altra lettera scritta allo stesso Maffei, poichè fu giunto in Padova (ib. p. 18). E fu canonico in Verona (Maffei, Ver. illustr. par. 2, p. 277), e poscia della Vaticana in Roma, segretario del Cardinal Alessandro Farnese, e vescovo prima di Massa in Toscana, poi di Chieti, e onorato per ultimo della porpora da Paolo III nel 1549, benchè in età di (n) Non mancano peri» parecchi scrittori indicati dativali. Sciassi nella sua Yrita del tJ. Giampietro Malfei gesuita, i quali l'anno il Cardinal Maflei oriondo da Bergamo. Ma la testimonianza di Francesco dalla Torre ini sembra di maggior peso che quella degli acceuuati scrittori.