Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/126

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1278 LIBRO qualunque antica iscrizione gli cadesse sott’ occhio. Così raccolto tuttociò che gli parve opportuno al disegno da lui formato, prese a compilar la grand’opera di Antichità, divisa in trenta volumi, molti de’ quali son da lui dedicati al duca Alfonso II, al cui servigio allor ritrovavasi col titolo di antiquario, di cui fu egli il primo a godere. Essi ora si veggono negli archivii della corte in Torino, comperati pel prezzo di diciottomila ducati dal duca Carlo Emanuele I (Zeno, Note al Fontan. t. 2, p. 3t)8); e se ne può leggere un’esatta descrizione nel Catalogo dei' MSS. della Biblioteca di quella università (t. 2, p. 34o) (a). I primi diciotto volumi appartengono tutti all’antica geografia, e ci danno la descrizione de’ regni, delle provincie, delle città, de' mari, de’ fiumi, de’ monti, ec. antichi. Negli altri si tratta di molte e diverse materie, come degli antichi eroi ed uomini illustri, de’ magistrati romani, delle famiglie romane, delle abbreviature nelle iscrizioni, delle antiche medaglie, delle arti liberali, e d’ altri somiglianti argomenti. Non può negarsi che in questa immensa raccolta non sieno corsi molti errori, sì per la fretta con cui tali compilazioni si soglion formare, sì perche il (u) Nei Viaggi del signor Giacomo Giona Bjocrnstnchl, stampati in Poschiavo nel 1784 (t. 2, p. 191) si »Derma che l’opera del Ligorio c in quaranta volumi, e che pii nitri dieci, die mancano in Torino, trovatisi nella reai biblioteca di Napoli, ove egli gli ha veduti ed esaminali, e che inoltre dodici volumi se ne hanno nella Vaticana, ma essi non son che copie latte lare Sugli originali dalla regina Cristina di Svezia.