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TERZO l5o9
quelle De Infelicitate Litteratorum di Pierio Valeriano, De Casibus Vironim il lustri uni di Autouniaria Oraziani, la Biblioteca Santa di Sisto
da Siena, il Catalogo degli Scrittori ecclesiastici
del Cardinal Bellarmino, l’opera di Antonio Riccoboni intorno l’università di Padova, il libro di
Onofrio Panvinio sugli uomini illustri della città
di Verona, e quello su’ Bolognesi di Bartolommeo
Galeotti, la Storia degli uomini illustri di Serafino Razzi, le Vite del Cardinal Contarini, di monsignor della Casa e del Cardinal Bembo.scritte
dal Beccadelli, e l’altra del Bembo scritta dal
medesimo monsignor della Casa, gli Elogi del
Giovio e del Foglietta, i Cataloghi e la Sferza
di Ortensio Landi, ed altre opere somiglianti
da noi già mentovate, nel parlare ad altra occasione de’ loro autori. Giammatteo Toscano
milanese, che visse un gran tempo in Francia,
ove ancora è probabile che morisse verso la
fine del secolo, si accinse a scriver gli Elogi
de’ dotti Italiani ch eran vissuti ne’ tre ultimi
secoli, celebrando ciascun di essi prima con
un epigramma, poscia con un elogio in prosa;
e l’opera uscì la prima volta in Parigi nel 1578
col titolo di Peplus Italiae e fu poi di nuovo
pubblicata da Giannalberto Fabricio nel 1730
nel suo Conspectus Thesauri Litterarii Italiae.
Il Toscano ne inviò una copia con sua lettera
a Pier Vettori (Cl Viror. Epist. ad P. Victor,
t. 2, p. 129), il quale rispondendogli la onorò
di molte lodi (Victor. Epist. p. 195). A lui
dobbiamo ancora un raccolta di Poeti italiani
che aveano scritto in latino, da lui data in luce
nel 1577; ed era poeta egli stesso, benchè non