Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/389

Da Wikisource.

TERZO 1 54 * studiare la storia. Molti ne abbiam già accennati nel corso di questo capo, come i trattati di questo argomento di Francesco Robortelli, di Antonio Riccoboni, di Alessandro Sardi, di Uberto Foglietta, di Giammichele Bruto. Picciol di mole, ma utilissimo ed elegantissimo, è il libro De Distorta se riha uhi di Giannantonio Viperano messinese, che fu poi vescovo di Giovenazzo, e morì nel 1610. Nè io saprei qual altra opera più brevemente insieme e più giustamente ci dia le avvertenze e i precetti a quest’ arte opportuni. Molte altre opere e storiche e morali e didascaliche, tutte scritte in latino con molta eleganza, ne abbiamo alle stampe, delle quali si può vedere il catalogo presso il Mongitore Bibl. Sic. t. 1, p. 34)J'ra esse però io non veggo indicarsi la Storia dell’assedio di Malta, che nella prefazione all'opuscolo or mentovato egli afferma che avea scritta, e che da altri conh o sua voglia era stata data alla luce (*). I dieci Dialoghi della Storia di Francesco Patrizio trattano assai più ampiamente di questo argomento, e fautore, come in tutte le altre opere, vi si mostra uomo di acuto ingegno e di vasta erudizione. Ma le digressioni frequenti e le opinioni particolari alle quali egli sempre si mostra inclinato, rendon quest opera meno utile e ancora meno dilettevole. Io non posso giudicare di un opuscolo latino di un certo Ventura Cieco su (*) La Storia dell'assedio di Malta, scritta dal Viperano, fu di fatto stampata in Perugia nel 1 *“>67 col titolo De Bello Melitcnsi