Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/401

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TERZO 1553

sì raffinata come al presente, ed ad un uomo avvolto sempre in ardue negoziazioni. Ma ciò non ostante, se amendue quelle opere si considerino, e quali esse sono, e in confronto alle altre di somigliante argomento finallora venute in luce, io mi lusingo che ogni giudice spassionato e sincero confesserà di buon animo che vastissima è l erudizione che in esse si scorge, che niun'opera si era ancora veduta che potesse loro paragonarsi, ch è cosa ammirabile che un uomo sì occupato potesse leggere e scriver tanto, e che la Biblioteca singolarmente è opera tale, che se ella venisse corredata, per così dire, alla moderna, e accresciuta colle scoperte e co’ lumi di questi due ultimi secoli, potrebb’ esser proposta come una delle più utili a chiunque voglia avanzarsi nella cognizion generale di tutte le scienze.

Capo II.


Lingue straniere.


I. Lo studio delle lingue orientali, oltre la difficoltà che nasce dalla lor propria indole, un' altra forse ancor maggiore ne avea in addietro, cioè la mancanza de’ libri di cui valersi, e per impararne le leggi, e per esercitarsi nella lettura degli scrittori che avean di esse fatto uso. Ma poichè l invenzion della stampa, e la perfezione a cui essa venne condotta al principio di questo secolo, cominciò a render più agevoli a ritrovarsi cotali mezzi,