Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/425

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TERZO 1577 permesso di ritornare alla sua diocesi. La lettera che il Sadoleto gli scrisse, congratulandosi della dignità conferitagli (l. c. t. 3, p. 207), è un bel monumento e dell’ alta stima ch’ egli faceane, e della costante amicizia che con lui avea sempre serbata. Ma poco tempo potè godere il Fregoso del nuovo onore, e finì di vivete in Gubbio a’ 13 di luglio del 1541 onorato dal Sadoleto medesimo dell’ orazion funebre già da noi accennata, da lui detta in Carpentras. e degli elogi che ne fece in diverse sue lettere (ib. p. 281, 288, 290), fra le quali è memorabile quella da lui scritta al pontefice Paolo III, in cui a riempiere il luogo vacante nel sacro collegio per la morte del Cardinal Fregoso, propone il Cortese, come il più degno di occuparlo, testimonianza ugualmente onorevole ad amendue que grand’ uomini, e al Sadoleto che il lor merito sì saggiamente conobbe. Bella ancora è la lettera che il Bembo scrisse a Leonora duchessa d’Urbino per consolarla nel grave rammarico che la morte del cardinal Fregoso le avea recato (l. c p. 330). Dopo le quali cose non vi sarà, io credo, chi non si maravigli della franchezza con cui. il Gerdesio ha ardito di annoverare il Fregoso tra quegl’italiani che si mostraron favorevoli alla pretesa riforma (Specimen Ital, reform. p. 2<)2). Ala abbiam già veduto altre volte, qual fede debbasi in ciò a questo scrittore. VI. Benchè il Cardinal Fregoso niun frutto ci abbia lasciato degli studi da lui fatti nella lingua ebraica, ei dovea però esser qui rammentato con distinzione pe’ molti vantaggi che da Tiraboschi, Voi. XII. 27