Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/555

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TERZO!7°7 avendone scritto in modo die mostra vasi persuaso dell’ innocenza del Castelvetro, fu amaramente perciò criticato dal Fontanini, il quale con due lunghe e sanguinose declamazioni scagliossi contro del Castelvetro, e contro 1’apo| jogista di esso (Bibl. dell Eloq. ital, t. 1, p. 243, ec; t 2, p. 22, ec.). A queste replicò il Muratori col primo Esame dclV EloI t/aenza italiana, che tutto si ravvolge su questo argomento, e in cui le più forti ragioni si allegano in discolpa del Castelvetro. Io non debbo entrare nell' esame di questo punto che non appartiene direttamente alla mia Storia. I libri ne' quali di ciò si ragiona, son nelle mani di tutti, e io non potrei dir cosa non ancor detta, e il sol compendiar le ragioni mi condurrebbe tropp oltre, Io rimetto dunque i lettori a libri or mentovati, e desidero che le risposte del Muratori appaiano di tal peso, che si sgombri qualunque sospetto intorno alla credenza del Castelvetro. Più volentieri passerò a dire delle opere ch’ ei ci ha lasciate. Oltre quelle scritte nella contesa col Caro, ed altre già da noi accennate, egli intentissimo ad illustrare e a perfezionare la volgar lingua, oltre alle correzioni dell’ Ercolano del Varchi, aggiunse molte cose intorno alle Prose del Bembo, or rischiarandole, or correggendole; parte della qual opera fu lui vivente stampata, ma non si è veduta intera che nell’edizione delle medesime Prose fatta in Napoli nel 1714 Molte cose gramaticali innoltre contengonsi nelle Opere critiche che usciron per la prima volta alla luce nel 1727 per opera del Muratori, ove si