Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/657

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TERZO 1809 gitlossi nel partito del re di Francia, e passò a quella corte, dichiarato perciò ribelle e spogliato di tutti i suoi beni. Il Tasso volle essere anche tra le disgrazie fedele al padrone, e seguillo in Francia; e parve dapprima ch’ei fosse per avere il premio alla fedeltà sua dovuto, perciocchè non solo' il principe gli assegnò un’annua pensione, ma anche il re Arrigo II gli si mostrò liberale, come raccogliesi dalla lettera poc’ anzi citata del Ricci. Ma tra non molto ei si vide dimenticato e privo d ogni soccorso, e aggiuntasi a ciò la morte di Porzia de’Rossi sua moglie, egli finalmente chiese congedo al principe; intorno a che è degna d’essere letta una lettera del Ruscelli al re Filippo II, in cui difende il Tasso nella condotta da lui tenuta riguardo a d Ferrante (Lettere de Principi, t. 1, p. 225). Guidubaldo II duca d*Urbino, principe al par d’ ogni altro splendido protettore de’ dotti, chiamollo alla sua corte, e gli diede un dolce compenso delle sofferte sciagure; nel qual tempo fu anche in Venezia, e venne ascritto alla celebre Accademia veneziana. Da quella corte passò nel i5(>3 a quella di Mantova coll’impiego di segretario maggiore, e ivi nel 1569, e mentre era governatore d’Ostiglia, a’ 4 di settembre finì di vivere. Il duca gli fece dare onorevole sepoltura nella chiesa di S. Egidio; ma Torquato di lui figliuolo ne fece poi trasportar le ossa a Ferrara, e riporle nella chiesa di S. Paolo. Io ho accennate di volo l epoche più importanti della vita di Bernardo Tasso, che più ampiamente svolte e spiegate si potranno vedere presso i