Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/771

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TERZO ljp3 $anvitale marchese di Colorilo c conte di S.iie con Benedetta Pia, e di Marco Pio signor di Sassuolo e fratello di Benedetta con Clelia Farnese. Tre anni appresso morì l’autore in età di circa ollant'anni, glorioso per aver dato al teatro italiano una nuova foggia di poesia. Del Sa grifi zio del Beccavi molli han parlato con molta lode, altri con molto disprezzo, e i lor giudizii sono stati accennati e raccolti dal co. Mazzuo elicili, lo penso che questa pastorale rappresentazione non sarebbe gran fatto curata, se non fosse la prima di questo genere, e che perciò appunto che fu ella la prima, non avesse tutti quei’ pregi che poi si videro in altre; perciocchè appena mai avviene che il primo tentativo riesca del tutto felice. L’esempio del Beccari animò più altri a seguirlo, e veggiamo che i primi a farlo furono Ferraresi, Alberto Lollio, che ci diè X Arei usa nei i563, e Agostino Argenti che nel 1568 pubblicò Lo Sfortunato. Dell’Aretusa ancora leggiamo a un di presso come dell 'Egle, che fu rappresentata in Ferrara nel Palazzo di Schivanoja l'anno mdi.mij allo Ill. et Ecc. Signore il S. Donno Alfonso da Esti secondo Duca di Ferrara quinto, et a lo ili. et Rev. Mons. lo Cardinale Don Luigi suo fratello, et a molti altri nobiliss. Signori. La rappresentò M Lodovico Betti, fece la Musica M. Alfonso Vivola: fu l Architetto et Dipintor della Scena M. Rinaldo Costabili. Fece la spesa la Università degli Scolari di lle Leggi (Quadr. p. 399). Ma queste ed altre somiglianti rappresentazioni pastorali tutte si ecclissarono all’ apparire dell'Aminta del Tasso, opera essa