Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/793

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TERZO 1945 frattanto altri professori di musica a gara col Peri presero a far le note a drammi del Rinuccini, e fra essi acquistò in ciò molta fama Giulio Caccini. E degno è d’essere qui riferito il passo di una lettera ad esso scritta dal P. abate Grillo, perchè ci dà l’ idea della musica da lui usata, e ci mostra quanto rapidamente si propagasse l uso di tali drammi: Ella è padre, gli scriv egli (Grillo, Lett, t. 1, p. 455, ed. ven. 1608), di una nuova maniera di Musica, o piuttosto di un cantar senza canto, di un cantar recitativo, nobile e non popolare, che non tronca, non mangia, non toglie la vita alle parole, non l affetto, anzi glielo accresce raddoppiando in loro spirito e forza. È dunque invenzion sua questa bellissima maniera di canto, o forse ella è nuovo ritrovatore di quella forma antica perduta già tanto tempo fa nel vario costume d infinite genti, e sepolta nell antica caligine di tanti secoli. Il che mi si va più confermando dopo l essersi recitata sotto cotal sua maniera la bella Pastorale del sig. Ottavio Rinuccini, nella quale coloro, che stimano nella poesia drammatica e rappresentativa il coro essere ozioso, possono, per quanto mi ha detto esso sig. Ottavio medesimo, benissimo chiarirsi, a che se ne servivano gli antichi, e di quanto rilievo sia in simili componimenti. In somma questa nuova Musica oggidì viene abbracciata universalmente dalle buone orecchie, e dalle Corti de Principi Italiani è passata a quelle di Spagna e di Francia, e d altre parti d Europa, Tirauoschi, Voi. XII. 5o