Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/794

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libro come ho (Ia fetici relazione (a). E un’;,itra lettera abbiamo.del medesimo abaie Grillo al Caccini, in cui lo ringrazia. perchè abbia poste in musica alcune sue poesie (ivi. p. 'p { j Or tornando al Rinuccini, di lui racconta il citato Eritreo, ch’ ei fu non solo ammiratore, ma amante della suddetta reina Maria; ch ebbe la sorte di essere destinato ad accompagnarla in Francia; e che tornato poscia in Italia, si volse a più serii pensieri, e visse con molta pietà gli ultimi anni. In Francia ebbe l’onore di essere fatto gentiluomo di camera del re Arrigo, ed egli, in riconoscenza de’favori ivi ottenuti, volle poi dedicare al re Luigi XIII le sue Poesie. Ma egli morì nel 1621, prima di vederle alla luce; e il disegno di Ottavio fu poscia eseguito l’ anno seguente da Pier Francesco di lui figliuolo (Negri, Scritt fior.). Nella poesia melica fu il Rinuccini uno de’ più eleganti scrittori, e nelle canzoni anacreontiche singolarmente ei fu uno de primi che si accostasse dappresso a quel sì leggiadro poeta. LXXI. Tali furono i felici progressi che in questo secolo fece tra noi la teatral poesia, e si può dir con ragione che tutto concorresse a rendere il teatro italiano nel secolo xvi oggetto di ammirazione e di’invidia. I colti e (a) 11 Grillo in questa lettera loda la musica dal Caccini inventata, e dice eh ella era stata adottata anche ne’ regni lontani, e non parla puuto di miella del Peri, come ha creduto l’abate Arteaga (I. cit. p. 3ii).