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TERZO 30()5 girne alle Elegie di un certo Giovanni Calvi (Op. p. *a7)> eli’era assai caro al conte. Guido Rango ne. Eusebio Valentini modenese, monaco dell’Ordine di S. Benedetto, viene lodato dal Cardinal Cortese (Op. t. 2, p. 174, ec.), e se ne hanno non poche Poesie stampate in Roma nel 1589, oltre una lettera al Clario (Isid. Clar. Epist p. 112) (a). Più grandi elogi ancora fa lo stesso Cortese del monaco Rafaello da Piacenza dello stesso Ordine, di cui pure non poche Poesie han veduta la luce (l. cit. p. 190; Poggiali, Stor. letter. di Piac. t. 2, p. 25) (A). Francesco Franchini cosentino, vescovo di Massa e di Piombino, fu poeta grazioso e leggiadro, ma troppo libero e immodesto, atteso singolarmente lo stato di cui fece professione. Le Poesie di lui furono più volte stampate, e di esse e del loro autore ragiona più a lungo il marchese Salvadore Spiriti (Scritt. cosent. p. 47). Di Francesco Bellini da Sacile nel Friuli parla con molta lode il Bembo in diverse sue lettere, dalle quali il co. Mazzucchelli ha diligentemente raccolte le più esatte notizie intorno a questo poeta (Scritt. ital. t. 2, par. 2, p. 684, ec.). A questo scrittor medesimo rimanderò io per amor di brevità chiunque desideri di aver contezza di Dante Alighieri terzo di questo nome, (a) Del monaco Eusebio Valentini abbiam date piii distinte notizie nella Biblioteca modenese (l. 5, p. 3o \). (b) Giaiifraucesco Apostoli di Montemagno nel Monferrato fu poeta fecondo assii, ma «li maggior facilità che eleganza. Di lui e delle vicende per le sue poesie da lui sofferte parla il co. Mazzucchelli (Scritt. ital. t. i, p. 880).