Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/134

Da Wikisource.

2096 LIBRO buon poeta latino al principio di questo secolo (t. 1, par. 1, p. 492)j intorno al quale si può vedere ancora il tomo secondo degli Aneddoti romani (p. 209). Latino Giovenale romano adoperato da’ papi Clemente \ II e Paolo III in gravi affari e in diverse legazioni, e di cui si fa frequente e onorevol menzione nelle Lettere del Bembo (Lettere, t. 3, l. 2; Op. t. 3 p. 199, ec. Epist. Leon. X nom. l. 9, cp. 36/.10, ep. 31; l. 15, ep. 6, ec.) , del Sadoleto (Epist t. 2, p. 313) e del Castiglione (Lett di Negoz. t 1, p. 160), e lodato ancor dal Giraldi (D ’udogism. 8), fu egli pure in concetto di buon poeta (a). Ninno però di questi poeti ebbe tal nome che possa destar maraviglia il vederli dimenticati da chi prese a formar la serie de’ più valorosi. Quegli di cui può sembrare più strano che dal Giraldi sia stato passato sotto silenzio, è il conte Niccolò d’Arco, che vivea a que’ tempi, ed era assai noto a’ migliori poeti di quell’età, e nello scrivere con eleganza in poesia latina poteva gareggiare co’ più famosi. Qualunque sia la ragione di tal silenzio del Giraldi, le copiose notizie che ce ne hanno date prima il conte Mazzucchelli (l. cit t. 1, par. 2, p. 967, ec.), poscia* il ch. signor Zaccaria Betti che una nuova e più ampia edizione ci ha data delle Poesie del conte Niccolò, ci renderan lecito lo spedircene in breve. Nato nelfanno i479 Arco, feudo della sua (a) Di Latin Giosenale si vegga ciò clic si è fletto nella parte prima di questo tomo , ove si è ragionato delle Raccolte di Antichità.