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TERZO *977
|c quali opere son tutte inedite, se se ne
tragga il libro De Poetis urbanis. Ei fu natio di
Sinigaglia, di nobil famiglia, e fratello di Paolo
inviato dalla sua patria nel 1516 a complimentare il nuovo duca d Urbino Lorenzo de Medici, come si raccoglie da’ Consigli e dalle Riformazioni di quella città. Dopo aver coltivati
felicemente i primi studj elementari, passò all'università di Padova, ed ivi attese agli studj
della filosofia e della medicina, ne’ quali ancora
ebbe poscia la laurea, di cui si conserva l’originale diploma in Sinigaglia presso gli eredi. In
esso è segnato il giorno 26 di luglio, ma non
può rilevarsene l’anno. Poichè però vi è nominato il vescovo Pietro Baro zzi, come cancelliere di quella università, ciò dovette accadere
tra ’1 i5oo e‘1 i5o6 (V. Mazzucch. Scritt it.
t 2, p. 4*8)* Del suo soggiorno e de’ suoi
studj in Padova ragiona egli stesso nella prima
elegia del libro secondo de" suoi Amori:
Te duce, Phoebe, novus vitae primordia vates
Exucoluit mollis et tua templa puer.
Te suadente etiaiu Palavi imgravit ari L ibera,
Et grave Chrysippi dogmata novit opus.
lode auimo m'uin lalitantia semina, causas
Vidit, et astrigeri devia signa poli.
Et didicit Coi duce le praecppta Magi si ri,
Atque Machaoniae munus et artis opem.
Tornato a Sinigaglia, e innamoratosi della Pirmilla, stette ivi cinque anni amando, e cantando
i suoi amori, finchè per desiderio di spezzar
le catene, abbandonata la patria, dopo diversi
non brevi viaggi, si fis'sò in Roma. Così ci narra