Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/18

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If)8o LIBRO Cesare Borgia e di Alessandro VI, e una istituzione di tutta la vita dell'uomo, da lui intitolata Antropographia o Antropoedia ma ch’egli era scrittor’ duro e troppo amante del suo sentimento. Niuna cosa di questo poeta si ha, ch’io sappia, alle stampe, trattone qualche componimento nella Coriciana. Di Battista Pio, che vien poscia nominato, diremo nel ragionar de’ grama ti ci. Più degno d’esser qui rammentato è Marcantonio Casanuova, da tutti gli scrittori di que’ tempi lodato come uno de’ più ingegnosi poeti, se, per troppo secondar il suo ingegno, non avesse dimenticata la naturalezza e l'eleganza. Questo è il giudicio che di lui portano il Giovio (Elog. p. 4/) c il Qiraldi (l. cit. p. 541, i quali ne parlano in modo che ben dimostrano che l’imitazion di Marziale, affettata dal Casanova, dal buon gusto di quell’età gli veniva attribuita a biasimo più che a lode. Egli era oriondo da Como, ma nato in Roma, del che, oltre la testimonianza de' due suddetti scrittori, abbiamo quella del Bandello: Venne, dic egli (t. 4, nov. 14), non è molto da Roma a Milano il dotto M. Marcantonio Casanuova per andare a Como a vedere li suoi propinqui; perciocchè sebbene egli nacque in Roma, e fu criato da la magnanima Casa Colonna, il padre suo nondimeno era Cittadino Comasco. Egli in Milano fu molto accarezzato da tutti quei che de le buone lettere si dilettavano. Il Giovio ne loda l’innocenza e l’amabilità de’ costumi, ma aggiugne ch essendo egli al servigio de’ Colonnesi, de quali grandi erano allora le discordie col pontefice Clemente VII, prese a